“La figlia femmina” di Anna Giurickovic. Dato edito da Fazi editore e candidata al premio Strega 2017. 

Un’opera eccezionale che affronta una tematica “nuova” , tenendo presente gli interessi del commercio editoriale, pronto a soddisfare in gran parte esigenze di una borghesia che esclude la vera cultura.  Il linguaggio utilizzato risulta incalzante, equilibrato e leggero. Una narrazione che intreccia luoghi e momenti diversi, che congiunge passato e presente, domande e risposte intrigando il lettore. Questo, infatti, è spinto a leggere con una tale voracità da ultimare il libro e non averne la minima percezione.

Un’analisi del ruolo femminile, di una donna e madre che accecata dall’amore è incapace di scrutare oltre il velo dell’apparenza e della “tranquillità” familiare: l’oscura verità. Una moglie tanto innamorata da definire sua figlia un mostro, a causa dei suoi atteggiamenti violenti, strani, e rivelatori.

L’autrice presenta e decide di ambientare la vicenda all’interno di un contesto benestante e socialmente alto, dando un ulteriore tocco di veridicità e realismo alla narrazione.  Un finale che spiazza, che porta a chiedersi il lettore il motivo per il quale la donna non cacci via quell’uomo e rimproveri sua figlia.

Un libro da molteplici aspetti da analizzare, ricco di complessità psicologiche. Un libro che merita di essere letto e ricco di spunti riflessivi.  


Articolo realizzato da Marika Carolla

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