La spontaneità è, probabilmente, una di quelle qualità che nella società di oggi è molto difficile da poter riscontrare. Si vive in un mondo basato fin troppo sull’apparenza e sulla superficie, e non sempre si riesce ad andare oltre. Le persone dirette e spontanee, proprio per questo motivo si riconoscono con estrema facilità, e vengono apprezzate per la loro anima. Questo è il caso di Enrico Nigiotti, cantautore noto al pubblico, che ha fatto della spontaneità la chiave di lettura della sua musica, la qualità che maggiormente lo contraddistingue e lo fa apprezzare, per la magia e la verità contenute nei suoi testi. Enrico è riuscito attraverso queste caratteristiche ad emergere, e raggiungere traguardi che probabilmente nel suo passato non avrebbe sognato. Questo avviene solo quando si ha un’estrema sensibilità e una forte empatia con il pubblico che si immedesima nei racconti contenuti nei testi. Le parole fanno sempre la differenza, e la spontaneità racchiusa nei testi del cantautore toscano ne è la prova. Enrico Nigiotti, classe ‘87, è un cantautore livornese. Dopo alcune importanti esperienze televisive e affiancato dalla storica manager Adele Di Palma (Fabrizio De André, Ivano Fossati, Gianna Nannini e molti altri),  Enrico Nigiotti compone due brani per il film “La pazza gioia” per il regista pluripremiato Paolo Virzì e nel 2017 partecipa alle selezioni dell’undicesima edizione di X Factor alle quali si presenta con “L’amore è”, brano che entra subito al primo posto nella Viral Italia e al secondo della Global Viral di Spotify e che lo porta fino alla finale del programma conquistando il disco di platino. I testi e la musica di Enrico hanno emozionato anche artisti di calibro internazionale con i quali sono nate diverse collaborazioni. Nel 2015 il cantautore livornese apre le date italiane del “Big Love Tour” dei Simply Red, mentre nel 2018 apre il concerto al Circo Massimo di Roma di Laura Pausini, per cui ha firmato il brano “Le due finestre”, contenuto nel nuovo disco “Fatti sentire”, che ha trionfato ai LATIN GRAMMY AWARDS nella categoria “Best Traditional Pop Vocal Album”. Nello stesso periodo scrive per Eros Ramazzotti il brano “Ho bisogno di te”, incluso nell’album “Vita ce n’è”. Il 14 settembre pubblica il suo nuovo album “Cenerentola”, anticipato dal brano “Complici” in duetto con Gianna Nannini, con la quale già nel 2015 aveva collaborato aprendo il suo tour “Hitalia.Rocks”. “Complici” è diventata subito una hit radiofonica, tra i dieci brani più trasmessi dalle radio, e si è aggiudicata il disco d’oro. Nel 2019 partecipa alla 69° edizione del Festival di Sanremo con il brano “Nonno Hollywood”, conquistando il 10° posto in classifica, il Premio Lunezia per Sanremo e il disco d’oro. Di recente ha pubblicato l’edizione speciale del suo ultimo album di inediti “Cenerentola e altre storie…” presentato con grande successo in tour teatrale in aprile.

 

Lasciamo la parola ad Enrico Nigiotti con l’augurio di proseguire in questo meraviglioso percorso.


D:Ciao Enrico, è un piacere conoscerti. Facciamo un piccolo passo indietro, qual è stato il momento in cui ha compreso che la musica appartenesse al tuo destino? Che ruolo ha assunto la scrittura nella tua vita?
R:Sicuramente direi che ciò che mi ha fatto avvicinare alla musica e alla scrittura dei testi, è che per me hanno sempre rappresentato un’ottima valvola di sfogo.

D: Quali pensi siano le qualità del tuo mondo cantautoriale che ti hanno fatto apprezzare da molti altri artisti italiani con i quali hai avuto modo di collaborare?

R:Io reputo la mia scrittura estremamente spontanea e diretta, sono delle caratteristiche che la contraddistinguono.

D: Il tuo ultimo lavoro discografico si intitola “Cenerentola e altre storie”. Raccontaci della storia racchiusa dietro il titolo di questo album?

R:Ogni canzone contenuta in questo disco è come se fosse tratta da una pagina di diario, nella quale c’è un racconto. Per quanto riguarda, invece, il titolo, la favola di Cenerentola l’ho vista un po’ come la metafora della mia carriera. Ho raggiunto traguardi che prima potevo avrei potuto solo sperare.

D:  Uno dei brani contenuti in questo album è quello che hai portato sul palco dell’Ariston nell’ultima edizione di Sanremo. Cosa ha rappresentato per te portare un brano che per te ha un significato molto speciale e raccontarlo ad un pubblico così vasto ed importante?

R:L’esperienza legata al Festival di Sanremo è stata davvero unica, perché “Nonno Hollywood” è un brano che ho scritto in merito ad un’esperienza di vita che mi ha segnato, è legata a un momento doloroso della mia vita. E’ un brano che mi ha protetto, e mi permetteva di sentirmi forte per via di ciò che raccontavo, e questo superava l’ansia e il giudizio.

D:In questo album c’è anche una canzone dedicata ad Alda Merini intitolata “La ragazza che raccoglieva il vento”. Com’è nata l’ispirazione per questo singolo?

R:Ho avuto modo di conoscere Alda Merini attraverso le sue splendide opere, e attraverso le interviste che la vedevano protagonista. E’ un’artista che ho sempre ammirato, quindi questa canzone è nata in maniera spontanea, ho voluta descriverla attraverso ciò che mi ha sempre trasmesso.

D: Ora sei impegnato in un tour. Cosa rappresenta per te questa esperienza?

R:Ho da poco terminato l’esperienza del tour teatrale, un’esperienza che mi ha molto affascinato, perché il teatro è un ambito in cui si presta molta attenzione. Quello che mi piace più dei tour è sapere di donare un momento di gioia che ti ascolta, al pubblico che ha deciso di assistere all’evento.

D:Quali sono i consigli che daresti a chi vuole inseguire come te la strada della musica?

R:  Il primo consiglio sarebbe sicuramente quello di non mollare e di non arrendersi mai, nonostante le difficoltà che si possono presentare.

D: Ci sono nuovi progetti in cantiere?

R:  A parte il tour al quale mi sto dedicando attualmente, c’è la scrittura di nuova musica, dell’elaborazione e di nuovi testi.


Ringraziamo Enrico Nigiotti per la sua collaborazione e per il tempo che ci ha donato, augurandogli di continuare a sorprenderci e sorprendersi.

Intervista realizzata da Manuela Ratti

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